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		Le foglie del glicine sono 
		mangiate dall’Oziorrinco (18-7-2000)
		 
 Parole chiave: Oziorrinco; Nematodi; 
		Larvanem; Lotta biologica
 
 
 
  Ho una casa in campagna 
		(Sabina provincia di Rieti)ed i problemi - data la mia poca 
		esperienza - sono tanti. Ho notato che i rami dei miei glicini stentano a crescere e 
		molte foglie sembrano letteralmente divorate da qualche 
		insetto che pero' non riesco ad individuare.
 Angela M. - Rieti prov
 
		 L'insetto potrebbe essere 
		l'Oziorrinco. Dopo il suo passaggio notturno le foglie sono 
		frastagliate e profondamente mangiucchiate tutt'attorno 
		come un merletto. Ti accludo un testo della Dr. Laura Polati (laura.polati@giardinaggio.it) 
		molto esauriente al riguardo.
 
 Lotta biologica all'OziorrincoChi è?Appartiene alla famiglia dei Coleotteri Curculionidi.Gli adulti di questo insetto, appena dopo il crepuscolo, si 
		mettono in marcia uscendo dai rifugi del terreno, giusto al 
		piede delle piante (parte bassa del tronco) e cominciano a 
		risalire lungo il tronco ma anche lungo i paletti tutori 
		piantati per reggere le nuove piantine messe a dimora.
 Salgono lenti fino alle foglie giovani e cominciano 
		tranquilli a mangiarle; alla mattina all'alba lasciano le 
		piante e ritornano nei loro rifugi nel terreno. Anche le 
		LARVE sono dannose: sono bianche, carnose, con il capo di 
		colore giallo-rosso, lunghe circa 1 cm, riconoscibilissime 
		in quanto hanno una tipica forma del corpo a C. Vivono 
		nascoste nel terreno e si nutrono di radici di molte specie 
		e risultano molto dannose sia a specie orticole, frutticole 
		che ornamentali.
 
 Cosa fa?Provoca, sulle foglie giovani di piante da frutto ed 
		ornamentali, delle erosioni a forma di mezzaluna che oltre 
		ad essere antiestetiche (per es. nelle piante ornamentali), 
		possono essere abbastanza gravi per i giovani alberi in 
		quanto limitano la capacità di fotosintesi e 
		compromettono la formazione della chioma con rallentamento 
		della crescita.Nelle zone del centro e sud Italia ciò compare di 
		solito nel mese di maggio (a partire dalle zone più 
		calde), prosegue in giugno e, dopo una sosta nel periodo 
		estivo, riprende ancora con buona incidenza nel periodo 
		autunnale.
 
 Perché no la lotta chimica?E' difficile contrastare gli adulti ricorrendo agli 
		insetticidi, soprattutto in casi di attacchi gravi, in 
		quanto la fase di attività di questo insetto 
		è molto lunga (al minimo 4 mesi: maggio-giugno e 
		settembre-ottobre) e alcune volte più specie sono 
		presenti contemporaneamente. Perciò si dovrebbe 
		ricorrere ad irrorazioni ripetute (per almeno 15 giorni) e 
		con prodotti assai tossici (fosforganici) in un periodo di 
		attività anche di pronubi ed impollinatori.La lotta biologica, invece, viene attuata da molto tempo e 
		con notevole successo.
 La lotta biologica nel dettaglio.
		     Raccolta manuale degli adulti nelle ore notturne: 
		    si attua scuotendo i rami e sistemando sotto le piante 
		    dei larghi teloni, gli insetti caduti e raccolti 
		    andranno bruciati. Può essere usata anche della 
		    paglia alla base degli alberi, dove gli adulti passano 
		    la notte: anche in questo caso la paglia andrà 
		    poi bruciata;
 Sbarramenti ad anello lungo il tronco degli 
		    alberi: servono ad impedire le risalite notturne degli 
		    adulti, tramite fasce disposte sul tronco da piazzare 
		    subito all'apparire delle prime erosioni, eliminando 
		    spesso gli insetti catturati.
		 
		I metodi qui consigliati sono di facile applicazione anche 
		come "fai da te":
		 
		    Questo per quanto riguarda gli ADULTI.Le FASCE VISCHIOSE danno un risultato più 
		    duraturo. Va presa una fascia di cartone, va fissata a 
		    30-40 cm da terra sul tronco, legandola stretta con 
		    filo di ferro e spennellata con vischio naturale. 
		    Queste fasce vanno controllate periodicamente in quanto 
		    la forza adesiva viene vanificata da polvere e terreno. 
		    Ci sono in commercio delle fasce con sostanze che 
		    sostituiscono validamente il vischio (per es. 
		    TERMOSTICK e TERMOOCID della KOLLANT), sostanze 
		    atossiche, inodori e inalterabili disponibili in 
		    tubetto e in barattolo a seconda dell'uso che se ne 
		    deve fare. Purtroppo queste fasce non sono selettive 
		    ovvero colpiscono indiscriminatamente tutti gli 
		    insetti, buoni o cattivi, che si trovino a passare sul 
		    tronco. Si consiglia quindi di lasciarle solo il tempo 
		    necessario per contrastare la specie dannosa;
Le FASCE di RESINATO di LANA (materiale per 
		    imbottiture usato dai tappezzieri), ostacolano le zampe 
		    dell'insetto grazie alla particolare struttura della 
		    lana sintetica; gli insetti vengono catturati in massa. 
		    Si suggerisce di usare fasce di almeno 15 cm di 
		    larghezza con superficie esterna smarginata per 
		    ostacolare maggiormente la risalita legandole al tronco 
		    e ai paletti tutori con lacci elastici per evitare 
		    strozzature. Il costo è veramente molto basso 
		    (Lit. 10.000/kg) e con 1 kg è possibile trattare 
		    circa 100 piante giovani. Questa tecnica si può 
		    usare sia per i fruttiferi che per le ornamentali.
		 Per le LARVE, vivendo nel terreno, il discorso è 
		completamente diverso: si ricorre, soprattutto per le 
		colture intensive, a prodotti che possono essere acquistati 
		liberamente senza alcun patentino, a base di NEMATODI 
		(Steinernema carpocapsae oppure Heterorhabditis megidis ed 
		Heterorhabditis heliothidis). Questi nematodi (ad es. 
		LARVANEM) uccidono le larve nel terreno, soprattutto se 
		è sabbioso o di medio impasto (lo spostamento dei 
		nematodi in terreno argilloso risulta piuttosto 
		difficile).
 Agiscono con temperature tra i 15 e 30°C, in 
		condizioni di elevata umidità del suolo.
 I trattamenti possono essere effettuati con le normali 
		attrezzature per l'irrorazione ma anche con la 
		fertirrigazione, di prima mattina o nel pomeriggio avanzato 
		per limitare al massimo l'esposizione dei nematodi ai raggi 
		ultravioletti.
 
		dr. Laura Polati
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