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Metcalfa! ()


Parole chiave: Parassiti; Metcalfa pruinosa; Bioplanet


Domanda: Ciao,
da anni ho un corbezzolo in giardino in provincia di Ravenna, terreno piuttosto duro quasi argilloso e non acido, è alto 2,5 metri, fa sempre i fiori e quasi sempre i frutti. Nell'ultimo anno non ha dato frutti (è stato attaccato da quelle moschine grigiastre che saltano dappertutto) ed adesso perde le foglie, che fare?
Federico M. - Ravenna prov.

Risposta:Caro Federico,
dalla scarna descrizione che ne fai, e per la massiccia presenza del parassita nel nostro territorio, credo di potere indentificare il killer come Metcalfa pruinosa.
Si tratta di un insetto, arrivato dal Nord America con qualche carico di merce, che da parecchi anni ha trovato terreno propizio in Europa, anche e soprattutto perché si è lasciato alle spalle oltreoceano i suoi principali nemici naturali.
L'adulto è una farfalletta grigiastra lunga 7/8 mm. che porta le ali strette lungo il corpo. Abita sui rami, dai quali non vola via se non arrivi fin quasi a toccarla, ed è riconoscibile facilmente per il caratteristico profilo "gobbo". Le piante infestate si individuano per la presenza, lungo i rami più giovani, di nidi formati da abbondanti secrezioni cerose biancastre (simili a quelle della cocciniglia cotonosa, ma più diffuse e filamentose) entro i quali vivono le forme giovanili o ninfe: farfalline lunghe 1 o 2 mm, di un colore bianco candido.
Gli adulti compaiono in luglio e restano vivi fino ad ottobre, poi muoiono coi primi freddi, ma a fine agosto depongono nelle screpolature della corteccia le uova che si apriranno l'anno successivo a fine primavera. Compie una generazione unica, con schiusa delle uova protratta nel tempo e comparsa delle ninfe da fine maggio in poi.
Si attacca ad una quantità vastissima di specie cui sottrae la linfa e che danneggia con secrezioni cerose e con l'abbondante "melata" (una secrezione zuccherina trasparente) su cui, se non eliminata a tempo, si installa facilmente la "fumaggine".

L'unica cosa da fare per il tuo corbezzolo, quindi, è cercare di debellare la perfida. Non facile...
Cerca di seguire le istruzioni che ti do più sotto, e non cercare di combatterla usando prodotti chimici che, fino ad ora, hanno solo avuto lo sgradevole risultato di fare produrre nuove generazioni sempre più resistenti ai veleni.
Da parecchi anni il prof. Girolami del Laboratorio dell'Università di Padova ha importato ed avviato le sperimentazioni sul nemico naturale della Metcalfa: Neodryinus typhlocybae. Visti i risultati più che soddisfacenti ne ha affidato la produzione e la commercializzazione al BIOPLANET di Cesena.
Ma attenzione: il lancio del Neodrinus è cosa complessa e costosa che richiede la presenza di tecnici e quindi non conveniente per i possessori di piccoli giardini. Inoltre lo sviluppo e l'efficacia dell'azione del parassitoide ha tempi abbastanza lunghi: dai 2 ai 4 anni!
Il BIOPLANET ha già iniziato da tempo vasti programmi di lotta biologica contro la Metcalfa in collaborazione con moltissimi enti pubblici ed assessorati provinciali e comunali dell'Emilia Romagna, della Toscana, della Lombardia e del Piemonte.

PER CUI INVITO TE E TUTTI COLORO CHE LEGGERANNO QUESTA RISPOSTA A SENSIBILIZZARE GLI ENTI PUBBLICI SCRIVENDO O TELEFONANDO AGLI ASSESSORATI ALL'AGRICOLTURA DEL PROPRIO COMUNE E DELLA PROPRIA PROVINCIA.
Gli interventi che tu come privato puoi intraprendere fin da ora sono i seguenti:
INTERVENTI AGRONOMICI
  • Elimina dalle vicinanze dell'albero le piante infestanti come ortica, rovo ecc. che sono le prime ad essere colonizzate dalla Metcalfa.
  • Limita le concimazioni azotate che possono provocare un eccessivo rigoglio, favorevole alle infestazioni.
  • Quando vedi la melata (una secrezione zuccherina che cola dagli insetti sulle foglie sottostanti) procedi a lavare ripetutamente la vegetazione con acqua e tensioattivi autorizzati (come il diottilsolfosuccinato di sodio) o con nitrato di potassio seguendo le dosi indicate in etichetta. Li puoi trovare presso un Consorzio Agrario.
  • Puoi anche intervenire con concimazioni fogliari con sali di potassio (nella dose di 400/450 gr. per ettolitro, che corrispondono a 4/4,5 gr per litro) al momento dell'infestazione: serve per dilavare meglio la melata.
  • I lavaggi vanno effettuati per tempo, prima che sulla melata si sia formata la fumaggine (una muffa nerastra dannosissima molto più difficile da eliminare)

LOTTA NATURALE
  • In condizioni normali puoi cercare di contenere la diffusione del parassita per mezzo di suoi nemici predatori (Coccinella, Crisopa, Sirfidi) o parassitoidi (Braconidi e Afelinidi) che puoi richiedere al Laboratorio Univ. BIOPLANET di Pieve Sistina-Cesena. Tel. 0547 632212 (rif. dr. Sala).
  • Per la Metcalfa il parassitoide specifico è il Neodryinus typhlocybae di cui ho parlato più sopra e che viene lanciato in giugno.
  • Ricorda che il lancio dei predatori e dei parassitoidi deve avvenire quando non effettui trattamenti con insetticidi!

Se telefoni al Bioplanet al gentilissimo e competente dr. Sala, chiedi anche a lui qualche consiglio.

Prova anche di rivolgerti al Centro Agricoltura Ambiente di Crevalcore (tel. 051 981698 / fax 051 981908) e chiedere del dr. Roberto Ferrari a nome mio. E' molto preparato e può certo consigliarti.

Auguroni, e dammi notizie (buone...)

Larkie



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