Ora sei nell'Archivio di Larkie



Cerca nell'Archivio

Vai all'archivio completo di Larkie (dal 1999 ad oggi)
oppure consulta gli
Articoli più recenti
N.B. - Altre schede stanno arrivando... tornate spesso nell'archivio, mi raccomando! ;@)
 
Scheda colturale del Platicerio (15-04-2001)


Parole chiave: Platycerium bifurcatum; Platycerium alcicorne; Felci; Piante epifite


Domanda: Ciao Larkie,
ho trovato molto utili finora i tuoi consigli che stanno nell’archivio, adesso ne ho bisogno di uno in particolare.
Abito in prov. di Cosenza, altitudine slm: 350m.
Ho ricevuto oggi in regalo una pianta di PLATYCERIUM, bellissima e abbastanza grande, ma non ho la più pallida idea di come accudirla. La pianta è in un vaso di dimensioni piuttosto ridotte, tanto che le foglie ne hanno ricoperto quasi tutto il bordo, per cui non so come annaffiarla, se non bagnando sulle foglie. Il fioraio ha consigliato di non travasarla fino alla prossima primavera. Vorrei sapere quindi:
-- come provvedere alle annaffiature,
-- se è il caso di travasare
-- che tipo di terreno utilizzare (il più semplice possibile, perchè nella mia città non si riesce a trovare molti prodotti)
-- che concime utilizzare
-- se è necessario tenerla appesa (la cosa mi creerebbe dei problemi in casa e all'esterno, perchè il posto dove abito è molto ventilato) o basta sistemarla su un sostegno (es. tavolo) che la tenga ad un'adeguata distanza da terra
Forse ti chiedo troppo, ma spero comunque in una tua risposta esauriente (perchè sei l'unica risorsa) e sollecita (ne va della vita della pianta! )
GRAZIE INFINITE!
Clara D. B. - Castrovillari (CS)

Risposta:Cara Clara,
nonostante il mio ritardo la pianta non è in pericolo, tranquilla... Richiede pochissime cure e poca acqua!

Il tuo splendido Platycerium bifurcatum (o P. alcicorne) anche se non sembra, è una "felce epifita", che proviene dalle foreste umide delle regioni tropicali. Epifita significa che in natura vive sugli alberi, prevalentemente sulle felci arboree tropicali, alla biforcazione dei rami dove il vento raduna un po' di materiale organico (non terreno) composto per lo più da trucioli di foglie e di muschio secco in cui possa affondare le radici.
Quindi dovrenne stare appeso. Può anche però stare appoggiato su un supporto alto, ma facendo attenzione perché la dimensione delle foglie, simili alle corna di un alce, lo possono facilmente sbilanciare e far cadere.
Presenta due tipi di foglie:
-- quella alla base della pianta è piatta, a forma di scudo, ed è sterile (non produce cioè spore) e in natura serve per trattenere il materiale organico su cui la pianta si è installata. Di quando in quando, ma con una certa frequenza, questa foglia sterile si secca senza staccarsi, viene ricoperta da una nuova, e si trasforma in materiale nutritivo per la pianta.
-- da questa nascono le fronde fertili (le corna dell'alce) in grado di produrre spore come tutte le felci. Queste foglie sono carnose, verdi scure e ricoperte da una pruina biancastra. Possono raggiungere la lunghezza di circa 90 cm. (!!)

SCHEDA DI COLTIVAZIONE
AMBIENTE: Non si dovrebbero superare i 25-27°C, in estate, mantenendo sempre un'atmosfera piuttosto umida. In inverno non si deve scendere sotto i 12°C. Nebulizza spesso le foglie con acqua piovana, o oligominerale, a temperatura ambiente. Richiede una posizione ben arieggiata, per cui l'appenderlo, al soffitto o ad una trave, in un paniere, è la soluzione migliore.
Mi rendo conto che a Castrovillari non sarà certo facile non superare le temperature estive consigliate... fa' comunque il possibile, tenendolo all'ombra nelle ore più calde della giornata, inumidendone spesso le foglie e mettendolo in posizione leggermente ventilata.

LUCE: Viva e forte, ma evitando il sole cocente che potrebbe danneggiare le foglie. Tieni presente che queste piante vivono tra fronde leggere, sui rami più alti degli alberi.

IRRIGAZIONE: In buona stagione (primavera/estate/inizio autunno) inumidisci completamente il terreno solo quando è del tutto asciutto. Per il resto dell'anno diminuisci le annaffiature, limitandoti ad inumidire appena il terriccio quando è asciutto.
Il problema di COME annaffiare si risolve immergendo tutto il contenitore in acqua. In buona stagione per una 15na di minuti, e per non più di 2 minuti in inverno. Se possibile usa acqua non calcarea. Piovana o oligominerale.
Nei giorni estivi di pioggia metti la pianta fuori a lavarsi. Non strofinare le foglie con stracci o altri materiali, per non asportarne la pruina bianca protettiva.
Non lasciare mai l'acqua a ristagnare nell'incavo delle foglie, ma falla scivolare via soffiandoci sopra.

RINVASO E TERRENO: Da eseguire solo quando la pianta ne ha proprio bisogno. Il migliore contenitore da usare sarebbe un pezzo di corteccia d'albero o un paniere traforato di legno grezzo o di vimini non trattati in superficie con coppali (sconsigliabile il vaso tradizionale). Tieni presente che le radici devono aderire e parzialmente penetrare nel contenitore.
Il "terreno" deve essere costituito da un miscuglio di torba sterile, fibre secche di osmunda (una felce) e sfagno (un muschio). Le radici penetreranno nel composto ed un po' per volta si salderanno alla corteccia o al legno. Quando la foglia sterile avrà ricoperto completamente il contenitore e la pianta darà segno di avere bisogno di maggiore spazio, la soluzione più pratica è di portarla per il rinvaso presso un buon vivaio (non da un fiorista, eh?). Lì hanno i materiali giusti ed il vivaista sa come eseguire l'operazione, che non è difficile, ma richiede un minimo di pratica.

CONCIMATURA: Raramente serve. Quando la pianta è già grande ed adulta si può mescolare un concime liquido per piante verdi da appartamento all'acqua di irrigazione; una volta in primavera ed una volta a metà estate. Segui sempre il sistema per immersione in un secchio d'acqua in cui avrai sciolto il concime in ragione di un misurino ogni 2 litri. L'acqua che ti rimane potrai utilizzarla per annaffiare le altre piante della casa e del terrazzo.

PARASSITI: Raramente si presenta un attacco di cocciniglie cotonose nella pagina inferiore della foglia fertile. Toccale una per una con un cottonfioc imbevuto di alcool denaturato puro e moriranno all'istante.

Ecco qua. Come vedi la vita del tuo Platycerium, anche se materialmente appeso, non è appesa ad un filo... ;@)
L'unica difficoltà, per ora, è l'annaffiatura, dato che penso che per almeno un paio di anni ti converrà lasciarlo nel contenitore in cui te l’hanno dato e non parlare di rinvasi.
Fammi sapere gli sviluppi. E curala amorosamente: è una pianta spettacolare e bellissima!
Ciao...
Larkie




| Home | Curriculum | Appuntamenti | Consulenza | Archivio | Libro degli Ospiti | Banca del Seme | Link |

Speciali: Giardini Letterari

Scrivi a Larkie

Made with Macintosh


Copyright © 1999-2003 - Progetto e testi di Mario Cacciari

Bravenet.com